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Kolas, Jakub.

Pseudonimo di Konstantin Michajlovič Michevič. Scrittore sovietico. Scrisse anche con lo pseudonimo di Taras' Guscka. Perseguitato politico al tempo dello zarismo, rientrň in patria dopo la rivoluzione pur rimanendo in disaccordo, sino al 1930, col regime sovietico che gli rimproverava un socialismo troppo nazionalistico. I suoi primi poemi in versi furono: Ai Bielorussi (1906), Canti della tristezza (1910), La nuova terra (1923), Simone il musicante (1925). Scrisse molti racconti, drammi, numerose raccolte di liriche (Le ombre del terrore, Suono di vetri, La voce della terra, del 1943). Dal 1928 fu cooptato fra i membri dell'Accademia delle Scienze di Bielorussia di cui fu presidente dal 1929 alla morte. Il metodo da lui seguito è quello realista con molte sottili annotazioni psicologiche: i temi preferiti di K. sono la sua terra, la vita dei campi, le angosce e le sofferenze del contadino. Scrisse anche romanzi aventi per oggetto il collettivismo, la guerra, l'unificazione dei territori polacchi (La capanna del pescatore, 1947). Venne piů volte insignito del premio Stalin. È considerato il poeta nazionale bielorusso (Akinčycy, Minsk 1882 - Minsk 1956).